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Erboristeria Cicuta Conium Maculatum L..

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Guida medica parte 1^ parte 2^

Pianta di Cicuta

Pianta di Cicuta

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MEDICINA - ERBORISTERIA - CICUTA (Conium maculatum L.)

Pianta della famiglia delle Umbelliferae (o Apiaceae, secondo le più moderne classificazioni), distribuita in Europa, in Asia e in Africa settentrionale ed orientale. In Italia si ritrova, ed alle volte anche molto abbondante, lungo le strade, i fossi, le rive dei torrenti (anche sul greto stesso dei torrenti), fra le macerie.

È pianta estremamente velenosa.

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GENERALITÀ

È una pianta erbacea biennale che al primo anno produce una grande rosetta di foglie larga anche un metro. Alla primavera successiva emette un fusto grosso 3 cm e alto fino a 2 m, molto ramificato, cilindrico, con striature poco marcate di colore rosso ma con numerose macchie di colore rosso vinoso. Queste caratteristiche macchie del fusto sono all'origine del nome scientifico della specie: «maculatum».

Le foglie sono disposte in maniera alterna sul fusto ed hanno un lungo picciolo dilatato alla base; sono composte, tripennatosette, con segmenti ovali oblunghi acuti e margine dentellato.

I fiori sono raggruppati in grandi infiorescenze ad ombrella, ognuna composta da tante ombrelle più piccole chiamate ombrellette. I singoli fiori sono molto piccoli e hanno una corolla bianca.

Il frutto è un diachenio.

Per scopi terapeutici si utilizzano la pianta intera trinciata e i frutti.

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IMPIEGO TERAPEUTICO

La tossicità della cicuta era ben nota agli antichi Greci: secondo il famoso racconto di Platone, fu il veleno usato per far morire Socrate.

La cicuta è pianta molto tossica per l'uomo: bastano infatti 6-8 g di foglie fresche di questa pianta per provocare un avvelenamento mortale.

L'avvelenamento presenta la seguente sintomatologia: vertigini, sete intensa, sudori freddi, diminuzione della sensibilità e della motilità, paralisi della muscolatura scheletrica e del diaframma, per cui la morte si ha per arresto respiratorio.

Il frutto di questa pianta è la parte più tossica, soprattutto prima della sua completa maturità.

I principi tossici della cicuta sono alcuni alcaloidi, tra cui vanno ricordati la coniina, la conidrina e la pseudoconidrina.

Per le sue proprietà analgesiche questa pianta è stata a lungo usata in terapia; l'estratto dei frutti serviva contro le nevralgie, l'epilessia e le convulsioni infantili. Attualmente però la pianta e i suoi alcaloidi e derivati sono poco utilizzati, per la loro elevata tossicità.

Esternamente la cicuta ha proprietà calmanti risolutive e antisettiche.

Anche per uso esterno la cicuta è estremamente tossica.

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PREPARAZIONI

Data l'elevata tossicità, non vengono qui riportate né le preparazioni né le dosi. L'uso di questa pianta deve essere indicato dal medico.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

La pianta intera viene raccolta al momento della fioritura, che va da maggio ad agosto.

Si raccoglie la pianta in giornate asciutte, quando la rugiada è scomparsa, tagliando i fusti a 10-15 cm da terra.

Si eliminano le parti legnose tenendo solamente la parte dei fusti erbacei superiori. Tutte le foglie invece sono utili, anche quelle basali se non sono ingiallite o secche. Si riducono la pianta e le foglie in pezzi lunghi 10-15 cm e si pongono ad essiccare all'ombra ponendole in sottile strato su graticciati.

Le foglie e le piante di cicuta vanno conservate in sacchetti di tela o di carta. Queste parti della pianta vanno rinnovate tutti gli anni.

I frutti vanno raccolti prima che siano completamente maturi. Si staccano le intere infruttescenze e si separano manualmente i frutti uno dall'altro eliminando i raggi di sostegno. I frutti, comunemente denominati semi, vengono essiccati all'ombra disponendoli in setacci, in sottile strato, in locale ben aerato. I semi si conservano in sacchetti di tela. Vanno rinnovati ogni due anni.

La coltivazione della cicuta può essere fatta solo partendo da seme.

Si fa germinare in primavera (aprile-maggio) in semenzaio o anche direttamente in campo. Nel caso di semina diretta si deve operare il diradamento, lasciando una pianta ogni 60-80 cm per fila; si devono sempre lasciare le piante più robuste.

La cicuta ama terreni sciolti, ben concimati e freschi. Bisogna effettuare irrigazioni periodiche durante la stagione calda.

La coltura di cicuta richiede due anni: durante il primo anno si ottiene una rosetta basale di foglie, mentre solo nel secondo anno la pianta va a fiore.

Secondo le leggi vigenti sulla coltivazione delle piante medicinali, in caso di coltura di cicuta è necessario mettere in evidenza un apposito cartello con la scritta «pianta velenosa».

Anche sui contenitori di cicuta (pianta o semi) secca va chiaramente indicato che si tratta di un veleno.

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Vocabolario e Latino

cicuta.

(s.f.), erbacea velenosa appartenente alla famiglia delle Ombrellifere.

Inglese

hemlock.

Francese

(f.) cïgue.

Tedesco

(m.) Schierling

cĭcūta

ae, f.: cicuta; flauto, zampogna.

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Ultima modifica : 06/28/2024 10:52:27

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